Pagine

Visualizzazione post con etichetta drugs. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta drugs. Mostra tutti i post

giovedì 5 maggio 2016

Il narcotraffico e la droga un arma contro i popoli




di: Silvano Lorenzoni

In ambienti dove c’è onestà intellettuale e consapevolezza delle problematiche sociali – ambienti che spesso tendono anche a essere ingenui – quando si mette in discussione la possibile scelta della legalizzazione dell’uso delle droghe allucinogene, l’argomento viene impostato con un pro e un contro secondo quanto segue. 
Il pro sarebbe che rendendo legale l’uso di quelle droghe si taglierebbero le gambe, almeno fino a un certo punto, alle associazioni delinquenziali che adesso lucrano sullo spaccio illegale. Il contro, invece, proviene dalla considerazione che la grande maggioranza dei tossicodipendenti sono elementi psicolabili (01) e quindi facilmente influenzabili dall’ambiente in cui si muovono e dalle compagnie che frequentano; e così, quando in quegli ambienti e in quelle compagnie ci siano consumatori di droga, ci cascano anch’essi per imitazione o perché vengono convinti. 

Essendo però il consumo di droga alcunché di illegale, un determinato quantitativo di costoro riescono a resistere alla ‘tentazione’ per paura delle conseguenze legali ed economiche che ne seguirebbero. Quindi, se le droghe allucinogene fossero legali, c’è da credere che il numero dei tossicodipendenti aumenterebbe – di quanto, difficile dire. Comunque, questi sono gli argomenti di base del discorso.

mercoledì 18 giugno 2014

I Quattro Cavalieri, la CIA e l’espresso della coca colombiana









nota personale:

E' necessario capire che la droga non è un affare che riguarda le varie associazioni criminali,come molti sono stati portati a credere,che sono solo gli ultimi esecutori,una rozza manovalanza che viene usata come copertura e capro espiatorio quando necessario.
Mentre invece l'affare droga,è un progetto militare gestito da alti vertici segreti dello stato stesso,con il fine di annientare la volontà dei nostri giovani,di distruggere la loro mente e indebolire una loro eventuale presa di coscienza o ribellione contro il sistema schiavista vigente.
Questa a cui stiamo assistendo da anni,fa parte di una strategia definita in gergo come guerra psicologica,che serve a indebolire il nemico nelle sue fila interne.
Tutta l'operazione droga,fin da quando importarono le prime oppierie cinesi in occidente,  è gestita dall'elite judea globalista,che insieme ad altre strategie di dominio,usa l'arma della droga,non per gli alti profitti garantiti dal traffico di queste sostanze stupefacenti,non avendone bisogno,essendo i proprietari delle stamperie di denaro,come le banche centrali,BCE,FED,FMI ecc.,ma per fini di dominio,e destabilizzazione delle civiltà dei gentili(i non ebrei).
Questa merda inonda le nostre strade da troppo tempo,in una società vuota in cui vi è insoddisfazione perenne,un materialismo autodistruttivo e involutivo,miseria umana e culturale,una società che crea delusione della vita stessa e conseguente depressione, tutto questo indotto con altrettanta demoniaca determinazione,e come soluzione,la loro soluzione, viene imposto il veleno,fatto passare per qualcosa che accade causalmente,quando vi è una chiara guerra contro l'umanità.
I nostri giovani che dovevano brandire le armi in pugno davanti agli evidenti abusi di questi sub-umani al potere,si trovano a vivere un esistenza vuota e condannata all'inutilità,in cui i bagliori di gloria,vengono spenti da un omologazione latente,che mira alla distruzione delle menti dei nostri giovani,tutto voluto e gestito dagli stessi che fanno arrivare le droghe nelle nazioni.
Bisogna quindi concepire l'affare della droga,non come una questione relativa alla criminalità organizzata,ma come un attacco vero e proprio alla nostra civiltà stessa,e la risposta quindi per essere efficace deve essere per forza strategica e militare,colpendo il vero obbiettivo e la vera causa,in ogni guerra la prima regola è appunto,conoscere il tuo nemico.

white wolf







Nel 1984, con il vicepresidente George Bush a capo della National Narcotics Border Inderdiction